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Cercare Cassiopea in un centro commerciale

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Cercare Cassiopea in un centro commerciale

Non servirà a nulla schermare i lampioni
limitare l'illuminazione delle periferie
preferire i led con sobria gradazione
coprire i tizzoni dei fuochi, brandire
lenzuoli coprenti l'immenso bagliore.

Non servirà a nulla, se continueremo
a tenere il capo abbassato, se non torneremo
a frugare gli sterminati uliveti di stelle
che parlano e traducono alfabeti
come il primo giorno di scuola.

Non servirà a nulla usare la luce
come deterrente al crimine, se poi
finiamo a ingoiare dosi di buio
impazzito nell'eremo di una cantina,
se in fondo è il cielo in noi a sbiadire.

Non servirà a nulla riportare a casa
il buio, se la notte rimarrà una reggia
senza quesiti, se i denti di latte delle
costellazioni non saranno dondolati
da un'altalena mossa per stupore.

 Arcangelo Galante - 01/01/2018 15:24:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Interessante l’associazione di una luminosità interiore dell’uomo, il quale, la sta sempre gradualmente affievolendo nel cedere al buio nell’anima, con la brillante costellazione settentrionale di Cassiopea, la leggendaria regina di Etiopia.
È una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.
Di facile riconoscimento, grazie alla sua figura a zig-zag, è caratteristica specialmente delle notti stellate autunnali, sebbene dall’emisfero nord sia ben osservabile, per quasi tutto l’anno; è attraversata dalla Via Lattea ed è quindi molto ricca di ammassi e fitti campi stellari.
L’autore però, conduce il lettore a riflettere sullo spegnimento dell’io, condizionato anche da fattori sociali influenzanti, giacché inutile davvero resta cercare quella Cassiopea raggiante, nel metaforico centro commerciale che racchiude gli umani decadimenti.
Un meraviglioso decanto, esposto nelle vesti di un legittimo sfogo, ove la pubblicazione termina col desiderio di essere condotta lontana, nelle celesti dimensioni dell’universo stellato che deve venire dondolato, come un altalena, “mossa per stupore”.
Assai apprezzato il messaggio contenuto.

 Franca Alaimo - 15/06/2016 23:32:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Il titolo mi è piaciuto per l’insistita , ma anche per il contrasto insito nei due termini convocati; la costellazione di Cassiopea e un Centro Commerciale: lo splendore del cielo e l’opacità di uno dei luoghi più "disumani" dello spazio cittadino. Tutto ciò coincide con il tema di questa poesia di Federico Zucchi. Cielo e terra, anime e cose hanno perduto quelle "corrispondenze" di memoria baudeleriana. Il sogno conoscitivo si è miseramente spezzato.

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